‘Arte alla Gran Guardia’.  Allestimento innovativo e artisti di qualità

Rovigo, Veneto –   Innovazione organizzativa e nuove  proposte  creative per l’ evento culturale organizzato da Giancarlo Gulmini in Gran Guardia, in occasione della Fiera di Rovigo 2019.  ‘Arte alla Gran Guardia’ apre le porte alla contemporaneità grazie alle opere  di un gruppetto di artisti, molto diversi fra loro, ma accomunati dalla ricerca di nuove forme espressive e modalità creative  che mettano in  luce le potenzialità di ciascuno.  Inaugurata lo scorso 21 ottobre, ‘Arte alla Gran Guardia’ si potrà visitare fino al 27 di questo mese, con orario 10 -22. Presenti all’evento e testimoni del valore artistico e sociale che esso riveste:  rappresentanti di associazioni di volontariato, il vicesindaco del Comune di Rovigo e Assessore alle Politiche Culturali e Servizi, prof.  Roberto Tovo, l’assessore alle Politiche Giovanili, Sport, Associazionismo,Volontariato e Pari Opportunita, Erika Alberghini; Paolo Avezzù presidente dell’Associazione culturale ‘Il Circolo’, e rappresentanti dell’Associazione ‘Pettirosso’, di Rovigo , che si occupa di ‘ragazzi speciali’. A introdurre gli artisti ospiti , Anna Maria Veronese, critica d’arte.
   L’esposizione inizia con la ricca raccolta  di oggetti di artigianato artistico realizzati nella bottega di Bianca Poli Mantero, dove accoglie alcune ragazze che si preparano ad avviare una attività autonoma.  Ad affascinare i visitatori  la grande varietà di oggetti da regalo, realizzati a mano, con sapienza e gusto, e decorati con pitture a olio di frutta, fiori  paesaggi campestri e casette in miniature. Manufatti creati con il recupero e il riciclo di oggetti messi in disparte  o scartati perchè considerati inutili o fuori moda e riportati a nuova vita.  In esposizione: bauletti, scatole portagioie di diverse forme e misure, specchi, vassoi in alluminio, sgabelli,  quadri in miniatura, bambole, appendiabiti, portaoggetti, tutti realizzati in legno e dipinti con motivi floreali, frutta e paesaggi.
    Poco più in la, appese agli appositi  sostegni,  ci colpiscono e commuovono le foto scattate da Jari Trivellato con i ragazzi  disabili seguiti dall’ associazione ‘Pettirosso’. Immagini che colgono la realtà così com’é; senza filtri né accorgimenti particolari. Una documentazione che non travisa i difetti e le difficoltà che la vita ha ‘ regalato’ a ciascuno di quei ragazzi. Sullo sfondo nero delle fotografie campeggiano visi tondi e sorridenti o imbronciati e con le lacrime agli occhi. Visi stupiti  per la novità e bocche aperte ad un sorriso ingenuo. Quello che non appare è la grande ricchezza che ciascun ragazzo rappresenta per la società e per ciascuno di noi .
Originalissime le tele di Antonio Capuzzo, tracciate con riccchezza di colori, fantasia e un tocco di comicità che richiama alla mente il mondo dei cartoni animati.  Scene legate al mondo campestre dei secoli passati, dove gli animali erano gli unici collaboratori dell’uomo e ne condividevano le difficoltà, le paure e, forse, la speranza… in un aiuto dal cielo.  Uomini e donne robusti e muscolosi che lavorano la terra con le braccia. Facce oneste e quell’ingenuità che sconfina nel comico. Ogni quadro è una storia che insegna e diverte.
Stefano Bizzaro si mette in mostra con disegni a carboncino su tavola o carta da disegno o con la grafite. Bellissime le immagini della Madonna che regge fra le braccia il corpo del figlio morto sulla croce e  quella, di colore marroncino,  dedicata alla deposizione di Gesù. Oltre alle opere di ispirazione sacra, Bizzaro espone ritratti di ragazze addormentate dai visi dolcissimi e disegni di ispirazione erotica dove il corpo femminile è tracciato con delicatezza e perfezione in ogni dettaglio. Perfezione trasferita poi alla rappresentazione di calze e  biancheria intima, impreziosite da pizzi e ricami: autentici mezzi di seduzione.
 Conclude la mostra una selezione di opere che hanno scandito il percorso artistico di Giancarlo Gulmini: i  disegni a china e acquerello con vedute di Rovigo, il ritratto di Fausto Coppi, un ritratto di Frida Kahlo e, ultimo approdo, un paio di quadri di arte materica.
Lauretta Vignaga