Trecenta, (Rovigo), 24 giugno 2018. E’ mancato all’improvviso, nella giornata di domenica 24 giugno, 2018, Cesare Stella, cittadino di Trecenta, mentre si trovava a Feltre, dove si era recato in visita al figlio. Colpito da malore, era stato soccorso tempestivamente dal Suem dell’Ulss di Feltre, evidenziando una momentanea ripresa; poi la fine. Personaggio molto noto e apprezzato nel mondo culturale polesano, scrittore e poeta, Stella avrebbe compiuto 67 anni il prossimo 30 luglio. Una perdita molto dolorosa per tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato. Tra loro, Marco Monesi, fotografo e artista, amico di tutta una vita, lo ha voluto ricordare tracciandone il profilo umano e artistico, la disponibilità e la gentilezza che contrassegnavano le sue relazioni; la grandezza del cuore che si rispecchiava nelle gioie e nei dolori della sua esistenza.  Queste le sue parole:
         “CESARE, un artista. Un amico…”
Ogni qualvolta ci viene rubata per sempre la vista o la presenza di un caro amico, il dolore ci travolge e ci sembra che non sia possibile.  Inutile imprecare  contro chi sembra avercelo rubato! Purtroppo la vita è questo: é capire che c’è un percorso durante il quale tutti noi affrontiamo gioie e dolori, anche se ci sforziamo, impegnandoci, chi più e chi meno, a lasciare, anche  involontariamente,  un impronta indelebile nel cuore e nella mente di chi ci ha conosciuto, di chi ci ha affiancato lungo sentieri comuni.
Cesare era questo, era l’amico disponibile in ogni momento, l’amico che con la  sua arte, la scrittura,  sapeva andare dritto al cuore. Poteva aprire le porte dell’anima toccando i nostri più profondi sentimenti, quelli  nascosti nel nostro profondo,  celati  nel fondo di quel cassetto chiuso che è la nostra anima.  La sua immensa sensibilità  gli ha fatto sperimentare, nella sua vita,  grandi tormenti e grandi soddisfazioni, alternando lacrime a sorrisi, momenti di felicità estrema e  di infinita tristezza ma non  gli ha mai impedito di essere vicino agli altri con la sua ricchezza  di pensieri e parole, epressione tangibile della sua forza e della sua disperazione.
   Cesare ha  scritto di poesia, di prosa, di narrativa, usando la sua penna a volte come spada e a volte come scudo. Ricordo quando parlavamo di scrittura e la sua grande cultura spaziava dalla letteratura alla poesia, dalla pittura alla scultura alla musica ma sempre con semplicità, in un approccio che solo lui sapeva avere con chiunque; un approccio che lo contraddistingueva e lo rendeva unico, irripetibile; umile e mai presuntuoso.
Di solito è  facile parlare di qualcuno che conosci bene ma diventa  difficile parlarne al passato perché sai che le tue parole rimarranno nell’aria e anche se lui continuerà a vivere dentro di te non ti risponderà. Non sentirai più il suono della sua voce……. lui ora sta parlando con altri che tu non puoi sentire ma, se fai attenzione potrai ascoltare…
Voglio chiudere questo piccolo pensiero con una frase che lui aveva scritto in fondo ad un suo libro, che dice: ” Un ringraziamento speciale a chi mi vuole bene. Lo so, qualche volta può diventare una impresa difficile”.
  Ciao Cesare.
     Marco Monesi.