In Pescheria, l’incontro con il prof. Emilio Lazzarin, del Centro di Sindonologia di Torino, il 17 dicembre, alle 16, in concomitanza con la mostra di Carmine Tisbo                 
Rovigo, Veneto – La sagoma di un corpo, steso sul pavimento, abbozzato con vecchi mattoni, e un viso scolpito nell’argilla, gli occhi chiusi nell’abbandono della morte. E’ la figura che si trova davanti chi entra in Pescheria Nuova dove, in questi giorni è ospitata la mostra di Carmine Tisbo dedicata al Volto della Sindone.
 L’immagine di Cristo tolta dal crocefisso dopo che ‘tutto si è compiuto’, anticipa la gigantografia del volto di Cristo impresso sul lino della Sindone, collocata sopra lo schermo per le proiezioni appeso all’inizio della sala, dietro il tavolo per i relatori. Il mistero di una conservazione che è anche il mistero di una identità, spesso negata nei secoli, che continua a turbare chi non crede, a generare meraviglia in coloro che attendono la resurrezione.
    Lungo le pareti della struttura, altre rappresentazioni del sacro volto che recano crepe, squarci, rotture nell’argilla cotta. Opere volutamente rovinate per  richiamare le parole di Papa Francesco contro la cultura dello scarto, tanto diffusa nella nostra società. Riferimenti a coloro che sono stati colpiti da infermità, abbandonati dalla famiglia, ai poveri, agli anziani, a chi non ha risorse. Le sculture da buttare, accomunate agli scarti della società che i passanti evitano. Un richiamo forte dell’artista a seguire l’esempio divino che ha preferito stare con gli umili invece che con i potenti. “In un periodo difficile della mia vita – ha raccontato Tisbo – mi sono rivolto alla Sindone e ho trovato la forza e il coraggio per andare avanti”.
    Altre sculture, collocate anche al piano superiore della Pescheria, riportano i temi della passione di Cristo: la corona di spine, la flagellazione, la deposizione nel sepolcro, di cui la Sindone rappresenta il momento finale. E in merito al sacro lenzuolo è da sottolineare l’incontro di sabato 17 dicembre, alle 16, con il prof. Emilio Lazzarin, delegato per il Triveneto del Centro internazionale di Sindonologia di Torino, che terrà una conferenza sulla Sindone. 
  La mostra sulla Sindone è stata inaugurata, sabato 10, con alcune letture, offerte da Nelly Paiola, tratte dal libro ‘Il giardino del profeta’, dello scrittore siro libanese  Kahlil Gibran. pagine dedicate al tema: della conoscenza, dell’essere e della bellezza. Sono seguiti i ringraziamenti di Carmine Tisbo e della sorella Rita, a tutti coloro che hanno collaborato e sostenuto la realizzazione dell’evento, tra questi i Comuni di Rovigo e di Lendinara, la Regione Veneto e l’associazione ‘Luce’.  Per visitare l’esposizione c’è tempo fino al 20 dicembre; orario di apertura dalle 10 alle 19.30 di tutti i giorni.
Lauretta Vignaga