Quando il colore prende forma e il materiale scartato torna a vivere.

‘Incastri Liquidi’, mostra di pittura di Daniela Antonello e Christian Bergantin

Rovigo, Veneto –  Inaugurata lo scorso 12 agosto, nello spazio espositivo di  via Angeli 43, la mostra di pittura di Daniela Antonello e Christian Bergantin, in programma fino alla fine di agosto, sta suscitando interesse e curiosità fra i rodigini. Arte astratta per la Antonello, che trova nel colore e nel segno gli spunti per il suo ‘creare’. Poi è la percezione a guidarla; quell’insieme di tonalità che vuole imporsi al suo sguardo con una immagine che ha un senso, un significato diverso  da tutto il resto.  Il colore, per Daniela Antonello,  è, quindi, il punto di incontro con ogni forma d’arte che, nelle sue tele, inizia quando il pennello, intriso di colore, viene appoggiato sulla base per tracciare spazi di  tonalità  e dimensioni diverse. Altre forme di colore e dimensione variabile seguiranno fino a dare vita ad accostamenti imprevedibili.
Altre volte la pittura regala suggestioni di donne avvolte in leggiadri costumi orientali. Ricchezza di ornamenti, voglia di apparire e sottolineare la grazia e l’eleganza dell’essere femminile.

A condividere lo spazio espositivo di Via Angeli 43,  dove sono accolte le opere di Daniela Antonello,  sono presenti anche  numerose realizzazioni di Christian Bergantin, artista che si è formato alla scuola dell’espressionismo e dell’astrattismo. Determinante per la sua formazione, tuttavia, è stata la frequentazione degli artisti del gruppo ‘CoBra’, avanguardia artistica, nata in Europa tra il 1948 e il 1951. Tipico del movimento il rifiuto di qualsiasi definizione di stile. Per loro, quello che conta è l’indipendenza espressiva, la semplicità dei primitivi.  Fondamentale è l’uso della materia su cui i colori hanno una forza dirompente. Frequente l’ impiego  e il rifacimento di oggetti scartati, ricostruiti con vernici, pezzi di altri materiali, spatole, colla,  stucco. Al gruppo CoBra si deve la rivoluzione dell’arte nella forma e nella sostanza, superando ogni barriera nazionalistica.

In esposizione: cassette recuperate con aggiunta di listelli di legno piegati e fissati con chiodi; cassette di cartone assemblate con altri materiali  e trattate con pannelli di plastica che diventano nuovi contenitori. Altri oggetti in legno, dipinti a olio e decorati con scene di vita, presentano pannelli di plastica trattati con il fuoco. Per altri ancora, la pittura a larghe fasce nere e ritratti di persone rende l’oggetto moderno e piacevole.
Lauretta Vignaga