Un progetto per la regia di Andrea Ortis, appoggiato dall’Associazione Dante Alighieri

L’incontro, promosso dalla società Dante Alighieri di Rovigo, nella persona della presidente, Mirella Rigobello, aveva, come obiettivo, una presentazione inedita della “Divina Commedia”, come Opera Musical, a cura del regista, Andrea Ortis, che ha realizzato il progetto “Dal testo di Dante all’opera teatrale”. L’importante lavoro del poeta fiorentino viene cioè portato in teatro per diffondere la sua conoscenza, che spesso non è alla portata del grande pubblico. La rappresentazione teatrale, in forma di matinèe, ha finora riscosso un notevole successo in diverse regioni italiane, coinvolgendo la scuola e gli studenti, come è accaduto in Calabria, dove è stata messa in scena, in una piazza, di fronte a 8 mila studenti, che poi hanno acquistato numerosi testi della “Commedia”.

Dopo che Lara Carissimi ha ringraziato La Dante per il rinnovo del patrocinio della società, il regista Andrea Ortis ha aggiunto: “Cercheremo di rendere l’opera dantesca teatrale. E’ la prima volta che abbiamo un confronto diretto e desideriamo il vostro punto di vista”. Ortis ha poi proseguito dicendo che il teatro contribuisce alla cultura, anche nella scuola. Poiché, per la complessità scolastica, l’opera non viene proposta per intero, ma si ferma alla cantica dell’Inferno, abbiamo pensato di creare un sunto diuturgico, una storia che inizia e che si compie.

Possiamo osservare uno spettacolo che inizia e che vive, fino all’incontro con Beatrice: una vera storia d’amore. Il teatro del drammaturgo tedesco pensa alla sostanza, noi alla bellezza, con musiche del Seicento e dell’Ottocento, utilizzando archi e cembali. Quando un artista legge un libro, si sente libero di immaginare e la testa si aggrappa alle emozioni. In sostituzione, la forma teatrale può essere una possibilità, perché la scenografa può immaginare il suo Inferno e il suo Paradiso. Ma oggi, con le dinamiche cambiate, bisogna cercare il linguaggio giusto perché la compagnia teatrale ha bisogno del riscontro. Mentre, nel cinema, il lavoro è un girato che dopo è post prodotto, il teatro ha un unico tempo, che è il presente, e deve rendere credibile il trasportare in una dinamica presente un testo, pur sapendo che è una finzione.

Il primo canto della Divina Commedia- ha sottolineato il regista- nasce dal buio morale che angoscia Dante, reso con un lessico, meravigliosamente, stratificato su tanti aspetti. E proprio al buio si è riferito Antonello Angiolillo nella sua canzone, a conclusione della serata: “Notte”, che ha commosso il pubblico. La compagnia teatrale MIC sarà in scena al Gran Teatro Geox di Padova, in via Tassinari 1, venerdì1 e sabato 2 febbraio.

Maria Chiara Pavani