Rovigo, Veneto –   Aperto da Simonetta Pregnolato, responsabile CNA Impresa Donna, il convegno ‘Cibo e Psiche’, svoltosi lo scorso 8 novembre in Gran Guardia, in collaborazione con Andos, Associazione donne operate al seno, può  considerarsi un secondo capitolo del convegno che mise a confronto, circa un anno fa, CNA Impresa Donna e l’Associazione Andos sul tema delle attenzioni da rivolgere al corpo femminile quando ha affrontato il problema del cancro al seno. Un confronto sull’ importanza di nutrirsi consapevolmente, scegliendo in totale libertà cibi genuini, di stagione e del territorio. Un percorso non semplice né facile – come ha evidenziato Samantha Serpentini, psicoterapeuta e dirigente psicologo all’Istituto Oncologico Veneto, di Padova –  a causa dei tanti aspetti fisiologici e psicologici che entrano in campo.
  ” Non esiste società in cui ci si nutra solo delle risorse del territorio” – la considerazione di partenza della dottoressa Serpentini. Elementi condizionanti restano la disponibilità e la commestibilità del cibo che si aggiungono alle influenze legate alla cultura, la religione, le tradizioni e i diversi simbolismi della nutrizione. La necessità di mangiare per sopravvivere è una motivazione come tante altre. All’inizio della vita, l’allattamento è il filo diretto di comunicazione tra la mamma e il bebè. Da adulti il cibo è consolatore, mediatore nei rapporti interpersonali, mezzo per mettere in evidenza il rango sociale. Nutrire un anziano  trasmette cura e affetto. Negare il cibo significa punire per qualche colpa.  Nutrirsi in maniera autonoma equivale a indipendenza e prosecuzione della propria vita. Il senso di fame, tuttavia, è, oggi, travisato dalla grande disponibilità di cibo in circolazione, a cui  sono collegate, tuttavia, pure  numerose problematiche: bisogno di affetto, non accettazione di se stessi, senso di inadeguatezza. L’alimentazione è, infine, punto di riferimento per le diverse ore della giornata; è collegata ai riti della religione  e alla nostra emotività” – ha aggiunto.
  Poi, è stato sottolineato il rapporto complesso tra alimentazione e cancro durante la chemioterapia, quando le diete sono consentite solo se consigliate da esperti. Il cibo, inoltre, può anche favorire l’ insorgere del cancro, sia a causa della coltivazione, sia per l’esagerato consumo. La chemioterapia, a sua volta, modifica l’appetito, i gusti, le reazioni. Bisogna, dunque,  imparare a conoscere veramente se stessi e liberarsi dai condizionamenti della società; saper reagire alle situazioni avverse, cercando di accettarsi e piacersi come si è, cercando di  migliorarsi  senza stravolgere la propria natura. “Chi si sente più giovane dell’età che ha, migliora il proprio livello di benessere psicologico; chi sente curiosità verso altre persone e situazioni nuove, chi è in grado di cambiare le proprie abitudini non invecchia mai”- è stato detto.
  Di ‘benessere fisico, mentale e sociale’ ha trattato Monica Cibin, dietista all’ospedale di Adria, sottolineando l’importanza di essere consapevoli di ciò che mangiamo. In merito ha citato l’iniziativa dei panificatori polesani di produrre, durante il periodo dedicato alla prevenzione del cancro al seno, il mese di Ottobre rosa, un pane biscotto ottenuto con farine diverse, ricche di sostanze nutritive e sottoposte a lievitazione lenta per mantenere integre tutte le qualità organolettiche e recuperando sapori ormai perduti. “Il benessere fisico – ha ricordato ai presenti – non è solo l’assenza di malattie. Significa, anche, non lasciarsi influenzare da modelli fisici molto diversi dal nostro. In passato un corpo formoso era simbolo di bellezza e ricchezza. Oggi ‘magro è bello’. La percezione di essere magri migliora l’autostima, senza valutare che ‘mangiare’ equivale a soddisfare la fame, l’appetito, le emozioni.
   “Ma da cosa dipendono le scelte alimentari?” – ha chiesto rivolgendosi alle persone in sala. “Da fattori biologici: fame, appetito, sazietà. Fattori economici, istruzione, capacità, tempo, cultura, famiglia, umore, stress, senso di colpa, atteggiamenti e convinzioni sugli alimenti. Il cervello ha bisogno di sostanze nutritive altrimenti insorgono malesseri, disattenzione e mal di testa” – ha concluso. E’ seguita la proiezione dell’immagine della piramide alimentare: alla base frutta e verdura fresche  da consumare in abbondanza nel corso della giornata, poi, procedendo verso la cima, gli alimenti da consumare saltuariamente nel corso della settimana, condendo, all’occorrenza, con spezie poco sale e olio extravergine di oliva.
   Ultima a inserirsi nel tema dell’alimentazione, l’imprenditrice agricola ed esperta di alimentazione Annalisa Malerba, chef e insegnante di cucina naturale, che ha suscitato molto interesse trattando di erbe spontanee presenti in campagna nei vari periodi dell’anno, di pane e delle farine con cui può essere prodotto; dell’importanza della lievitazione lenta e in luogo fresco, del valore dei cibi integrali e del sistema di macinatura usato.    A conclusione del convegno un delizioso buffet offerto da Andos a base di centrifughe di frutta, creme di verdure da spalmare su fette di pane con cereali, torte salate alle verdure  e dolcetti a base di ricotta e biscotti secchi.
Lauretta Vignaga